Il 2008 è l'anno dei segni di terra. Capricorno, Vergine, Toro. Sicchè, appartenendo io a quest'ultimo, dovrei passare ognuno di questi giorni a raccogliere i frutti di anni di opposizioni e quadrature astrali, godendo di trigoni più accoglienti di quelli - perdonatemi - rintracciabili tra le coscie di una bella donna.
Mi dovrebbe girar bene, dicono.
Vi devo confessare una cosa: non lo so. Già sarebbe tanto potersi lamentare. Ma, forse, non si può. Perchè alcune cose, importantissime, stanno viaggiando. Con ritmi impetuosi, tanto da togliere il fiato, e persino la possibilità di scriverne qui sopra. Però qui tra i blog giro, guardo, stringatamente commento (perchè non sono un maledetto lurker, un po' di netiquette, please). Guardo però un po' di traverso, vorrei ma anche no, arredo la mia bolla. Insomma sto campando nell'epoché fenomenologica, sospendo il giudizio e scorro, forse cercando di capire perchè questo inizio anno mi vede così stranito. E' pieno il mondo di cose che mi rendono perplesso e un po' per-lesso, ultra-cotto. Guardo dall'interno i miei estremismi, cullo tra me e me il mio razzismo, la mia omofobia e vedo che i vestiti di tolleranza e poli-pride con cui li avevo rivestiti stanno stretti. Li lascio girare scalzi nella mia testa e d'improvviso, proprio quando mi scopro intriso di pregiudizi, mi pare davvero di poter andare oltre.
Oggi però la giornata me l'ha salvata un disco, questo.
Perchè ho scoperto che nella mia bolla non sono solo. Che ci sono dei grandi che sono sopravvissuti agli anni Ottanta, hanno da tempo lasciato da parte un nome imbarazzante come Japan (dove al massimo oggi uno ti può rispondere: "chi? i Tokio Hotel, vuoi dire...") e continuano a suonare con altri nomi, altri circuiti, altra voglia di piacere, soprattutto a se stessi e a chi ha voglia di stargli dietro.
In un mondo in cui la vera arte è diventata una sola: quella del dis-apparire.
Mi dovrebbe girar bene, dicono.
Vi devo confessare una cosa: non lo so. Già sarebbe tanto potersi lamentare. Ma, forse, non si può. Perchè alcune cose, importantissime, stanno viaggiando. Con ritmi impetuosi, tanto da togliere il fiato, e persino la possibilità di scriverne qui sopra. Però qui tra i blog giro, guardo, stringatamente commento (perchè non sono un maledetto lurker, un po' di netiquette, please). Guardo però un po' di traverso, vorrei ma anche no, arredo la mia bolla. Insomma sto campando nell'epoché fenomenologica, sospendo il giudizio e scorro, forse cercando di capire perchè questo inizio anno mi vede così stranito. E' pieno il mondo di cose che mi rendono perplesso e un po' per-lesso, ultra-cotto. Guardo dall'interno i miei estremismi, cullo tra me e me il mio razzismo, la mia omofobia e vedo che i vestiti di tolleranza e poli-pride con cui li avevo rivestiti stanno stretti. Li lascio girare scalzi nella mia testa e d'improvviso, proprio quando mi scopro intriso di pregiudizi, mi pare davvero di poter andare oltre.
Oggi però la giornata me l'ha salvata un disco, questo.
Perchè ho scoperto che nella mia bolla non sono solo. Che ci sono dei grandi che sono sopravvissuti agli anni Ottanta, hanno da tempo lasciato da parte un nome imbarazzante come Japan (dove al massimo oggi uno ti può rispondere: "chi? i Tokio Hotel, vuoi dire...") e continuano a suonare con altri nomi, altri circuiti, altra voglia di piacere, soprattutto a se stessi e a chi ha voglia di stargli dietro.
In un mondo in cui la vera arte è diventata una sola: quella del dis-apparire.
4 commenti:
e tuttavia.
tante volte il lurkismo è figlio proprio della pochezza di informazioni. o del loro bisogno di sedimentare prima di esprimere un commento/giudizio.
vado a vedere se questo jansen salva la giornata anche a me, segno di acqua.
capricornuta! sperem! io a volte pecco di lurkismo per il semplice fatto che mi dico "ma chi sono io? per poter dire a questa/o che così non va..."
Buonagiornata
Capitana
terribile.
segni di terra
cioè l'opposto dei segni d'acqua.
se tanto mi da tanto, sono fottuta.
Sinforosa
Io sono della vergine.
E non mi lamento. Per una volta non mi lamento.
E' partito, Al! Il Pensatoio sta partendo.
E io sono felice.
Mic
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