"Salò o le centoventi giornate di Sodoma" è un film del 1976.
Negli ultimi giorni si è detto e scritto di "Gomorra" che, un po' sull'onda del successo di Cannes, "era tempo che in Italia non comparivano film così". Duri, realistici, di denuncia, epocali o visionari.
Il sentimento più forte che mi ha suscitato la trasposizione in immagini del libro di Saviano è un'enorme incazzatura. Dalla prima inquadratura a quella di una ruspa che trasporta i corpi di due ragazzi ci si sente montare dentro una rabbia sorda. E poi disagio e inquietudine.
Pier Paolo Pasolini nel suo Sodoma in qualche modo ha trovato la morte e quel film postumo è, sebbene molto diverso, qualcosa che, al di là del gioco di parole, si lega al messaggio di Gomorra.
In entrambi la violenza è talmente tanta da sembrare innaturale, laddove il "potere" deumanifica. In uno il sesso nell'altro il denaro arrivano a ricoprire quel ruolo metaforico orribile che è in essi consustanziato. In entrambi i corpi si sfigurano nell'amoralità che rappresentano.
E il messaggio è lo stesso: state attenti, il vero sfacelo del nostro Paese è "culturale e antropologico", come sosteneva Pasolini ormai più di trent'anni fa.
I camorristi sono talmente alieni nella loro crudeltà e svuotati da ogni speranza da essere incomprensibili. E giuro che sì l'ho pensato. Lasciamoli perdere. Perchè tanta verità suscita indifferenza. E perché tutto quello che passa su uno schermo (leggasi ad esempio un governo qualsiasi) anche se è vero lo posso spegnere con un click.
Lo stesso click che aziona una pistola.
Senza numero di matricola, troppo spesso nelle mani di ragazzini che non hanno scampo a Scampia.
Guardiamolo "Gomorra", riguardiamoci i film che "era un po' che non giravano più".
Accendiamo la memoria, spegniamo lo schermo.
E tiriamo nel mondo reale chi si perde nei televisori.
Quelli dove si può dire "vogliamo riportare i fiori al posto dell'immondizia".
E trovare gente che ci crede davvero.
Negli ultimi giorni si è detto e scritto di "Gomorra" che, un po' sull'onda del successo di Cannes, "era tempo che in Italia non comparivano film così". Duri, realistici, di denuncia, epocali o visionari.
Il sentimento più forte che mi ha suscitato la trasposizione in immagini del libro di Saviano è un'enorme incazzatura. Dalla prima inquadratura a quella di una ruspa che trasporta i corpi di due ragazzi ci si sente montare dentro una rabbia sorda. E poi disagio e inquietudine.
Pier Paolo Pasolini nel suo Sodoma in qualche modo ha trovato la morte e quel film postumo è, sebbene molto diverso, qualcosa che, al di là del gioco di parole, si lega al messaggio di Gomorra.
In entrambi la violenza è talmente tanta da sembrare innaturale, laddove il "potere" deumanifica. In uno il sesso nell'altro il denaro arrivano a ricoprire quel ruolo metaforico orribile che è in essi consustanziato. In entrambi i corpi si sfigurano nell'amoralità che rappresentano.
E il messaggio è lo stesso: state attenti, il vero sfacelo del nostro Paese è "culturale e antropologico", come sosteneva Pasolini ormai più di trent'anni fa.
I camorristi sono talmente alieni nella loro crudeltà e svuotati da ogni speranza da essere incomprensibili. E giuro che sì l'ho pensato. Lasciamoli perdere. Perchè tanta verità suscita indifferenza. E perché tutto quello che passa su uno schermo (leggasi ad esempio un governo qualsiasi) anche se è vero lo posso spegnere con un click.
Lo stesso click che aziona una pistola.
Senza numero di matricola, troppo spesso nelle mani di ragazzini che non hanno scampo a Scampia.
Guardiamolo "Gomorra", riguardiamoci i film che "era un po' che non giravano più".
Accendiamo la memoria, spegniamo lo schermo.
E tiriamo nel mondo reale chi si perde nei televisori.
Quelli dove si può dire "vogliamo riportare i fiori al posto dell'immondizia".
E trovare gente che ci crede davvero.
6 commenti:
Ma andiamo anche a vedere Indiana Jones, però. :-)
... ma la gente che non ha scampo ha scampia è la stessa che ha altre mire al di fuori di mirafiori?
Ahem, ho capito che quando faccio il serio faccio solo sbadigliare...
permaloso!
Mi son dimenticato di dirti che siete invitati a cena.
Anzi, quasi quasi esco di casa e te lo vengo a citofonare...
il male si annida nella generalizzata mancanza di senso civico.
educate i vostri bambini.
cominciate ad insegnarli a buttare la carta di caramella nel cestino.
e forse qualcosa si potrà fare.
[reduce da indiana jones. no comment.]
insegnarGli.
minchia...
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