sabato, novembre 12, 2005

LO SMEMORATO DI COLOGNO




Nell’ultimo “DylanDogone”, albo gigante numero14, ci sono due poveri diavoli che fanno cerchi nel grano da un’eternità. E si stuzzicano tra di loro come una coppia che sta insieme da millenni.
Il diavolo ometto sostiene che è inevitabile, se si vive in eterno, non ricordarsi più le cose e che le parole facciano dei giri infiniti per poi tornare sulle stesse bocche che le hanno pronunciate la prima volta. Ora c’è chi nel nostro mondo di tutti i giorni, e non è un fumetto, ha pensato bene di ribaltare il ragionamento.
Se non ho memoria è un po’ come se vivessi in eterno. Ogni giorno è un giorno nuovo ed è come il primo, se non ricordo che giorno è. Lascio perdere i paradossi temporali e i malati di Alzheimer. Questi ultimi, se potessero parlare davvero, credo maledirebbero un morbo tanto atroce.
E c’è l’ottavo nano che ci governa che in qualche modo si è fatto portavoce di questo paradigma. I capelli si possono trapiantare, le rughe appianare, ma non c’è nulla come dimenticare il passato ed eventualmente reinventare una memoria ad uso del quotidiano che domani si possa nuovamente cancellare.
Farebbe anche ridere. E Fiorello l’ha capito inventando la micidiale parodia radiofonica dello smemorato di Collegno, pardon, di Cologno. Un uomo che perde la memoria davanti alle parole “comunista”, “elezioni”, al ricordo delle sconfitte del Milan e chissà in quante altre circostanze.
Fa ridere e tanto. E’ la bellezza della radio ed è la satira più bella. Che a noi villani sempre allegri ci tocca stare… non importa se non ricordiamo perché.

1 commento:

xlthlx ha detto...

lo ascolto tutte le mattine ;)