sabato, dicembre 03, 2005

LA FORTUNA DELLE DONNE


E' un vecchio adagio a recitare che le donne sono sedute sulla loro fortuna e neppure lo sanno.
Sarebbe ora di andare oltre ai luoghi comuni. Distinguersene, come direbbe il professor Vasco.
Non si può nè si deve generalizzare. Ovvero le donne in questa condizione sono davvero poche. Per alcune infatti risulta difficile riconoscere la propria fortuna, per un certo branco di iene invece c'è una piena e scrupolosa consapevolezza delle proprie risorse. Considerazione misogine o maschiliste? Può darsi. La grossa differenza tra il femminismo e il maschilismo è che il primo valorizza la donna e il secondo la svaluta. Ma il maschilismo non valorizza l'uomo. E' vero che nel mondo il maschilismo è imperante, ma ci rendiamo appunto conto di come sta andando?
Altro adagio è che un ruolo professionale perda di valore sociale ogni qualvolta venga occupato dal cosiddetto sesso debole. Ma non mi pare che i camionisti - ormai ultimi "Maschi" - godano di una stima sociale adeguata ed elevata. Purtroppo.
Cosa c'è di vero? C'è di vero che la donna ha una determinazione che la rende sesso debole soltanto come inganno. Parlo almeno per il microcosmo occidentale e cittadino in cui vivo e non per il mondo, dove sono sicuro le cose cambino. Una donna che "scali" una carriera tipicamente maschile è capace di una crudeltà (prima di tutto verso se stessa) incredibile. E come moderna eroina è disposta a non fare prigionieri, usando ogni arma, anche la sua "fortuna", in modo strumentale. Soffre, farà soffrire, soffrirà e, forse, un giorno otterrà quel che vuole. Sola. E a che prezzo?
Ma non è colpa degli uomini, non mi venite a dire questo, manica di ipocrite.
Ma perchè invece di cercare a tutti i costi un futuro radioso non ci si può accontenare di un presente meno indecente?

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