domenica, giugno 25, 2006

Elogio della sbronza consapevole

“Abbiamo visto un sogno evaporare come una salma verso una zona di segreti irrespirabili e fermentati; e quella zona era la placenta, era l’incominciamento, il nostro primordiale sogno, la nostra unica speranza – prima ancora che il caleidoscopio di doveri venisse proiettato, che il cordone fosse reciso, che l’aroma fosse dissolto –, un piccolo urlo d’aria e in quel momento noi nascemmo alla sobrietà del mondo.
Ma, per fortuna, bevendo, ce lo siamo dimenticati.”
(Remmert & Ragagnin, Elogio della sbronza consapevole, Marsilio, Venezia, 2004)

Bere è difficile. Soprattutto quando il bicchiere è vuoto. Quando sei lì che ti chiedi: adesso cosa ordino? Bere riempie gli svuotati. Dona dignità ai pezzenti e sputtana i potenti. Rende lucide le menti confuse e confonde i dannati ossessivi. E’ la luce di un mondo che non c’è perché lo tieni dentro e non ti puoi permettere che esca fuori. Perché non c’è spazio per tutti e due.
E’ la metà oscura, è quella metà di bicchiere scuro rosso che ti scalda le vene. Fino a fartele ribollire. E’ memoria del di-vino. Memoria di Colui che per non bere solo si fece Trino. E non schernite l’ubriaco. Perché il buon Noè, il quale sapeva rifuggire giustamente l’acqua per godersi il vino, rinnegò il figlio Cam che lo buggerava perché nudo e sverso. E volle bene a Sem e Iafet che lo rivestirono.
“Iddio creò l’acqua affinché gli uomini si lavassero; ci son maiali che se la bevono”, questa, caro Francesco, la dicevi spesso.
Ma non bevete per fuggire. Perché il fondo del bicchiere è troppo vicino al fondo del nostro animo. “E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te.”
(da “Al di là del bene e del male”, Friedrich W. Nietzsche).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ingannai il dolore con del vino rosso, buttando il cuore in qualunque fosso, mi addormentai con un vecchio disco, tra pensieri che non riferisco...".
E' solo l'inizio, già.
Buona domenica.

Luke Sky Berther ha detto...

Sempre allegri: specie se con un bicchiere in mano, poco importa se mezzo pieno o mezzo vuoto, tanto prima o poi bisognerà rabboccarlo.
A proposito, grazie per la sambuca

Anonimo ha detto...

e poi sarei io, eh

LoZioF