E' una vecchia tradizione scout. A volte talmente vecchia che se ne perde la memoria.
Dedicare le ultime fiammelle di un fuoco che si spegne la sera a qualcosa o qualcuno per noi fonte di luce e calore interiore. O offrirle un po' paganamente per il bene di.
Ieri sera l'ho rifatto per l'ennesima volta con i miei ragazzi e l'ho dedicato a loro.
Ho smesso da tempo di lottare con il destino e l'anima junghianamente intesa. Capisco che a volte la montagna va a Maometto davvero. Che pensi di essere in un giorno in una città d'Italia, poi tutto ti cambia e prendi e vai sui monti. E su quei bricchi trovi persone che da quella non vicinissima città son venuti lì a campeggiare. E' inutile fuggire. Soprattutto da se stessi.
Il conto va pagato fino in fondo. Senza sconti, direbbe persino la Rapi.
E capisci che sei tornato dopo sei anni sulla stessa terra che avevi sentito respirare un tempo sotto la tua schiena. Un cerchio si chiude. Davvero e in metafora. Ed oggi ti trovi lì come allora. Di nuovo con le stesse speranze. Chè quelle di allora le hai tritate, strappate, vissute , riprese, piante e sorrise. E vanno rinnovate. Come il cambio di guardia alla fortezza Bastiani. La voce di chi ti ha dato il cambio oggi nel tuo ruolo di allora ti taglia il cuore in due. E lui ti dedica il fuoco. Perchè dice non ti aveva mai dedicato niente. A te che - dice ancora - sei il motivo per cui lui è lì. A te che non sapevi neanche dove girarti due giorni fa e sapevi solo di esserti perso.
Capisci che devi ripartire, che quello che non hai ancora trovato può essere davanti ai tuoi occhi se solo li aprissi. E smettessi di sognare per un po'. Ma non sai se lo farai.
Ti manca polvere, passi e fatica. Ma tieni duro. E questa sera il tuo fuoco dentro lo dedichi proprio a te.
Dedicare le ultime fiammelle di un fuoco che si spegne la sera a qualcosa o qualcuno per noi fonte di luce e calore interiore. O offrirle un po' paganamente per il bene di.
Ieri sera l'ho rifatto per l'ennesima volta con i miei ragazzi e l'ho dedicato a loro.
Ho smesso da tempo di lottare con il destino e l'anima junghianamente intesa. Capisco che a volte la montagna va a Maometto davvero. Che pensi di essere in un giorno in una città d'Italia, poi tutto ti cambia e prendi e vai sui monti. E su quei bricchi trovi persone che da quella non vicinissima città son venuti lì a campeggiare. E' inutile fuggire. Soprattutto da se stessi.
Il conto va pagato fino in fondo. Senza sconti, direbbe persino la Rapi.
E capisci che sei tornato dopo sei anni sulla stessa terra che avevi sentito respirare un tempo sotto la tua schiena. Un cerchio si chiude. Davvero e in metafora. Ed oggi ti trovi lì come allora. Di nuovo con le stesse speranze. Chè quelle di allora le hai tritate, strappate, vissute , riprese, piante e sorrise. E vanno rinnovate. Come il cambio di guardia alla fortezza Bastiani. La voce di chi ti ha dato il cambio oggi nel tuo ruolo di allora ti taglia il cuore in due. E lui ti dedica il fuoco. Perchè dice non ti aveva mai dedicato niente. A te che - dice ancora - sei il motivo per cui lui è lì. A te che non sapevi neanche dove girarti due giorni fa e sapevi solo di esserti perso.
Capisci che devi ripartire, che quello che non hai ancora trovato può essere davanti ai tuoi occhi se solo li aprissi. E smettessi di sognare per un po'. Ma non sai se lo farai.
Ti manca polvere, passi e fatica. Ma tieni duro. E questa sera il tuo fuoco dentro lo dedichi proprio a te.
8 commenti:
che dire...?!
[commosso]
Grazie per aver evitato faccine.
[BASITO]
non e' un po' grandino per continuare ad andare in giro coi calzoncini corti eh? Le mancavo, dica la verita', son tornata sempre meno tollerante....e sempre piu' acida
Grandino per emozionarmi per un fuoco? Giudichi Lei. Mi è mancata un bel po' cara ZiaS
...non per emozionarsi per il fuoco... per i calzoncini corti!
Preferisce che i pantaloncini li tolga?
Il fuoco dentro:
Mille e più mille ataviche "furbizie" non potranno annientare l'ancor più atavica energia vitale che noi comprendiamo, ma non governiamo totalmente...eccomi arrivata!
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