Pase lo que pase, sea lo que sea...

Quanto può essere grande un cuore?
Qualcuno mi ha fatto ricordare l'ipotesi che la maggior parte di noi utilizzi soltanto il dieci per cento del proprio cervello. Guardandosi attorno potrebbe sembrare già un successo se fosse così...
Guardando ancora meglio però mi pare di conoscere dei fenomeni di ben altro genere. Il cuore infatti non segue lo stesso spreco di abbondanza. Ed alcuni di noi in alcuni momenti si trovano ad usare il centodieci per cento del proprio organo pulsante.
L'intelligenza è frutto di un difetto ma l'amore lo è di un eccesso.
Gran concerto ieri sera alla Pellerina per il Traffic 2006. Gogol Bordello (gipsy punk, stratosferici ed incredibili!), Caparezza (chi diceva che fosse morto?), La Phaze (drum’n’bass right in your face), Manu Chao (pogo e lacrime ed ospite Roy Paci). Tutto aggratis. E aver rincontrato i miei scouts! Non ci sarei voluto andare e poi non sarei più voluto venir via.
Tutta colpa del cuore. Che vorrebbe che tu fossi dove non puoi e poi, una volta pieno di calore, pena già la nostalgia del ricordo.

Con questo post il vostro beneamato buffone si congeda fino ad agosto. Lascia le chiavi della baracca alla Signora delle pulizie del blog. Sperando che ne faccia buon uso. Porta con sé il suo ingombrante cuore nella speranza di svuotarlo e riempirlo ritmicamente calpestando i lungomare liguri sulle sue nuove scarpe rosse da corsa. Spera di ripulirlo per poterlo ancora una volta sporcare di nuovi colori. Spera che non si fermi mai nel suo metabolismo di sangue ed emozioni. Perché è il cervello che comanda ma è il cuore che lo nutre.

E, miei cari, come direbbe Manu Chao: “Pase lo que pase, sea lo que sea, pròxima estaciòn Esperanza!”