TRA LE PAGINE CHIARE E LE PAGINE SCURE

“La mia vita ha contorni meno netti: come spesso accade, la definisce con maggior esattezza proprio quello che non sono stato” (Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano).
Mi colpisce vedere in alcuni blog amici frasi simili. La ZiaCassie: “non sono un cantautore, sono l'inganno…”, la Capitana “non sono un santo sono un blog” e così via.
Definirsi in negativo. Come se tutto sommato fosse più facile sapere che cosa non si è piuttosto che conoscersi. In un mondo di maschere come i nostri blog più che mettercene una siamo preoccupati di togliercene altre dal viso. Della Luna vediamo sempre la stessa faccia, ma è la parte oscura che parla alle nostre menti “lunatiche” e alle maree dei nostri cuori.
Io non sono un bravo ragazzo. Io non sono violento. Io non sono capace di tenermi i soldi. Io non ho la bacchetta magica. Io non so fare altro mestiere oltre al mio. Io non sto zitto ma canto. Io non voglio soffrire. Io non voglio far soffrire nessuno. Io spesso non ci riesco. Io non sono un buon boy-scout. Io non voglio crescere. Io non voglio dimenticare. Io non voglio essere dimenticato. Io non ho da accendere. Io non ho il bicchiere vuoto. Io non ho sonno. Io – ogni tanto – non ne ho più voglia.
Perché sono le pagine scure a mettere in luce quelle chiare. Perché – diceva Hegel – nella storia le pagine di pace sono pagine bianche. Perché – dico io – nella mia vita le pagine di serenità, equilibrio e calma sono inutili riempitivi. E dove non sono stato – e sono – irrequieto, instabile, “ottovo-labile” e innamorato ho solo perso tempo.