Massì, posto anch'io sul santo protettore dei lupetti. Mi ronza in testa questa frase di una celeberrima preghiera a lui attribuita:
"O Maestro, fa ch'io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare."
Mi son preso oggi del musone da più persone, che pare mi conoscano e leggendomi qui non sopportino il tono cupo di alcuni ultimi post. Forse non sono credibile se non quando istrioneggio e quindi forse avete ragione voi. Avrò assunto anch'io la posa da blogger® per cui i cazzi miei mi paiono interessantissimi quando (quasi) tutti là fuori avete vissuto sentimenti più intensi. Non renderei mai privato questo spazio, per cui la cosa migliore è cogliere i suggerimenti e continuare la mia convalescenza intima altrove. E dedico a chi si è presa la briga di darmi una strigliata il pezzo (assolutamente rock) che trovate qui a fianco. Il testo è l'originale prima versione di Tenco. Che faceva bella mostra di sè sul di lei blog qualche tempo fa.
L'anno dovrebbe essere il 1966. E se non lo è va bene uguale. Perchè non è un anno a caso.
11 commenti:
mia molto personale opinione [e nel frattempo qui ha tuonato, vorra' dire qualcosa?]: il tono cupo chiaramente l'ho notato anch'io, ma l'unica cosa che mi e' venuta in mente e' che mi dispiaceva per te.
Beh, che dire, grazie. Ti devo una birra.
Sono contenta di avere condiviso la tua convalescenza intima davanti ad un buon bicchiere di vino bianco (che non era Greco di Tufo, aimè)! Mi hai fatto ridere come sempre e mi ha fatto un gran bene.
I sentimenti più o meno intensi sono di ognuno di noi in modo assoluto, renderli pubblici o lasciarli privati è una scelta.
Penso che le persone ci facciano le strigliate perché tengono a noi.
Altrimenti si limiterebbero ad ignorarci. O a cavarsela con una pacca sulla spalla.
Questo è un mio pensiero.
E credo pure che l'intensità di un sentimento possa capirlo solo l'interessato.
Poi c'è il resto.
Mic
invoco la libertà a piangersi addosso in blog.
Rimane quasi l'ultimo posto dove lo si possa fare.
Poi ci sono mesi nell'archivio che so che ero talmente noiosa da non riuscire più a rileggerli, ma va anche bene così.
la Kao, quale anonimo -.-
E così salgono a quattro le signore a cui sono debitore di una bevuta...
Ovviamente sono qui per garantirmi la bevuta...ehhe, libero di scrivere tu, liberi di leggere gli altri...e pure liberi di non leggere! Basta poco che ce vo!
Ciao Stea!
CptUncino
Bionda, rossa o scura?
facciamo un jack cola...o spritz all'aperol!
CptUncino
Premessa 1
Ognuno nel proprio blog ci scrive cio’ che vuole
Premessa 2
Visto che lei ha un blog pubblico e si presume lei si assuma la responsabilita’ di cio’ che scrive, deve accettare anche cio’ che le viene scritto nei commenti.
Premessa 3
Lei oramai mi conosce e il mio non mi pare un commento che si diversifichi molto da quelli che lascio in giro da un anno e peraltro da quelli che lascia in giro lei, che come me del resto, a un post un po’ piu’ intimista, cerca di sdrammatizzare, perche’ qui non siamo certo per fare analisi ma strappare, quando si puo’ un sorriso. Questo il mio commento:“senta un po', anche lei e' entrato nella fase, dammi una lametta che mi taglio le vene? guardi che non ha la taglia per farlo, bisogna avere 15-17 anni, vestirsi di nero e pesare 32 chili”.
Detto questo e’ lei che a questo commento si e’ sentito in dovere di mandarmi un sms dove mi diceva quello che lei sa di aver detto. Io semplicemente ho risposto con una mail dove le dicevo come la pensavo (alla quale lei ha pensato non valesse la pena rispondere, ma piuttosto fare questo post) dove oltre a lamentarsi di non essere preso sul serio quando soffre, scrive che “noi” pensiamo di aver sentimenti piu’ intensi. E offeso di questo atteggiamento decide di “continuare la sua convalescenza intima altrove”.
Veda lei.
Posta un commento