There's a light that never goes out

1992

2006

"Time will prove everything" dice Moz dal vivo alla fine del brano che è titolo di questo post. Ed è assolutamente vero. Il tempo è l'unica carta di tornasole del nostro intimo. Dopo quasi quindici anni ieri sera ho riassaporato il gusto del garage, degli ampli sfasati, del "intanto pestiamo, poi ci cantiamo su qualcosa". Sia chiaro, nel frattempo non ho fatto l'educanda nella vita. Ed ogni tanto due berciate in un microfono le ho tirate. Persino on stage. Ma provare con una band, una punk band, era roba che non avrei mai più sperato in vita mia. Chè se domani ci sciogliessimo o io tirassi le cuoia chissenefraga... Perchè nel 1992 era "Anarchy in UK", oggi è "Blitzkrieg Pop", ma quella dannata luce dentro non si è mai spenta. E lo sapevo, ma per lunghi anni ho dovuto faticare per non soffocarla. Queste rigne le devo oggi a Fabrizio, Dario e Luca e le dovevo allora a Diego, Diox, Luca, Eros, Manuel, Elisa, e Mad (l'anima pura che mi insegnò ad aprire le bottiglie di birra coi denti). A tanti altri le devo, ad incontri un po' così, a storie purtroppo non sempre finite bene, a morti civili di ritorno, a piccole perle che tengo gelosamente nel cuore. Un tempo i "Gallows Pole" forcaioli, oggi i luridi "Criners".

E questi pensieri valgono per tante altre cose, lo sapete e lo so da me. Che le piccole fiamme che alimentiamo dentro tornano tutte. E si potrà riparlarci un giorno, io e te senza lacrime.

"Time will prove everything"