
Giornata su nottata di lavoro strana oggi. Di passaggio, transito e partenza. Ma del peso specifico di una pioggia inesorabilmente blu.
Iniziata con la prima frase di questa canzone in loop stamattina. In una mattinata accademica sprecata a "farsi pompini a vicenda" come direbbe Mr. Wolf di Pulp Fiction.
"Ma quanta arroganza si spreca, per quali mediocri orizzonti..."
Proprio così illustri colleghi professionisti professori e profferenti tali.
E tra le lacrime nella pioggia un bellissimo sorriso datato ore 14.55. E' nata Alessandra, terza di tre pesti. La prima a cui non penserò come se fossi uno zio. Ma in fondo forse anche sì.
"In quali silenzi riecheggia
la rabbia delle tue certezze,
perché non ci provi ad arrenderti
a un giorno di pioggia,
al gusto di pioggia,
in anni di pioggia..."
PS: Torno domenica sera tardi. Cara Mic le chiavi sono dove tu sai.
5 commenti:
una delle canzoni più "umane" che io conosca.
Adoro Subsonica!
Ciao Codex, sentiti a casa tua. Leggiucchiando un pochino del tuo blog noto affinità elettive che sono benvenute...
Per Mic.
Son tornato. E grazie. Come al solito, ma una volta di più.
che bella canzone Serenase caro e benvenuta Alessandra!
Cpt
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