martedì, maggio 08, 2007

...sti cazzo di giochini


Capita che la lodevole e purtroppo a volte irrefrenabile Xlthlx mi abbia passato la sfiga di una di quelle catene bloggiche che almeno una volta nella vita tenterò di fare.
Si tratta di scrivere i cinque incipit letterari che si ritengono epocali. Eccoli:
1. "Nominato ufficiale, Giovanni Drogo partì una mattina di settembre dalla città per raggiungere la Fortezza Bastiani, sua prima destinazione." Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari (in una frase c'è già tutto il romanzo);
2. "Nella loggia della sua astronave color ebano, il Console dell'Egemonia suonava, su uno Steinway antico ma ben conservato, il Preludio in Do diesis minore di Rachmaninoff; in basso, fra le paludi, enormi creature verdi simili a sauri si agitavano e mugghiavano." Dan Simmons, Hyperion (ad ognuno la sua fantascienza);
3. "Fumo di fumi / dice Qohélet / Fumo di fumi / Tutto non è che fumo / C'è un guadagno per l'uomo in tutto lo sforzo suo che fa penando sotto il sole?" Qohélet, colui che prende la parola, traduzione italiana di Guido Ceronetti (a me la Bibbia piace anche letterariamente);
4. "Aujourd'hui, maman est morte. Ou peut-être hier, je ne sais pas. J'ai reçu un télégramme de l'asile: "Mère décédée. Enterrement demain. Sentiments distingués." Cela ne veut rien dire. C'était peut-être hier." Albert Camus, L'étranger (questo ve lo beccate in originale perchè secondo me è intraducibile);
5. "Dal diario di Rorschach, 12 ottobre 1985: Stamattina carogna di cane del vicolo, impronta di pneumatico sullo stomaco squarciato. Questa città ha paura di me. Ho visto la sua vera faccia." Alan Moore/Dave Gibbons, Watchmen (è un fumetto lo so, provate a dire che non è letteratura).
Questo sarebbe quanto.
Però a me le regole di sti cazzo di giochini non piacciono. Quindi non incastro nessuno se non chi ha voglia di farlo. E poi vi cito il numero 6.
"Mentre correvo sul ponte Isabella, l'acqua del Po dieci metri sotto, tentando disperatamente di non inciampare ho pensato: C'è chi ha una vita come il Mississippi, liquida, lenta, fertile, e chi come Tex, rischia ogni giorno di morire di sete nel deserto del sale, di sfracellarsi giù da una scarpata o di congelare sotto una tormenta." Fabio Geda, Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani. Lo trovate linkato e vi consiglio caldamente di sbattervi per comprarlo per i tipi della instar libri e di leggerlo. Anche se (e sottolineo anche se) è un amico, Fabio scrive davvero bene.
See ya.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ammè sto incipit di Fabio Geda acchiappa un casino.

comprerò.

Vitalux ha detto...

Brava rael!

xlthlx ha detto...

un applauso per aver citato il Qohélet [detto tra di noi, mi piace moltissimo].

Anonimo ha detto...

niente affatto male.

peccato che per me, ignorante il francese, camus sia inconoscibile.

Luke Sky Berther ha detto...

Aggiungo io per te il 7°:

"Alba la presero in duemila il dieci ottobre e la persero in duecento il due novembre dell'anno 1944."

Vitalux ha detto...

Incipit sia Fenogliano che per derivazione Ferrettiano...

Anonimo ha detto...

Proprio bravo 'sto geda :-)