domenica, luglio 01, 2007

DE_RAEL_IZZAZIONE

Ovvero post sulla “derealizzazione da blog” dedicato a Rael.
La derealizzazione, detta anche depersonalizzazione allopsichichica è in psicopatologia un’alterazione della coscienza per cui è l’ambiente che ci circonda a divenire estraneo, irreale, non più familiare per l’individuo. Fa un po’ parte di quelle esperienze che una volta nella vita possono capitare a tutti, pure a quelli di noi pochissimi che pensano di non essere psicotici.
Allora capita che una sera tu sia a parlare con una persona, che hai conosciuto in quel momento, di quanto sia estraniante il mondo blog per cui il tuo vicino di casa potrebbe essere contemporaneamente il solito coglione che giammai saluteresti e la blogstar di cui leggi pure quante sigarette ha fumato oggi con la smania di aggiungere il trecentocinquantaseiesimo commento in una lunga sequela di em(e)ticon e “auguri di buona giornata e un bacio”. E ti pare che costui che ti hanno presentato come blogger sia a te estremamente affine perché scopri che avete letto le stesse letture di nicchia. E magari non sai che il nickname ariano che si è scelto nasconde un suo passato neppure tanto remoto di terrorista nero.
Noti inoltre di essere in un gruppo di dieci persone, le cui frequentazioni real-life ammonteranno in media a 2 nell’arco di 2 anni, estremamente compatto, cameratesco e solido. In cui tutti si lavora all’unisono, senza nessuna prova precedente, per non far sapere alla moglie di uno di voi (dico moglie, non puttanone caricato in tangenziale) che non solo esistete come affiatato gruppo di amici, ma che vi siete conosciuti casualmente in luoghi particolari fuori dal mondo e dalla tecnologia. Tipo teatri, raduni di estimatori del folletto, pellegrinaggi alla casa natale di Padre Pio, insomma tutte situazioni in cui ctrl+alt+canc potrebbe essere considerata una combinazione incomprensibile di geroglifici.
E risultate credibili. Giuro.
Poi capita che in un’altra serata in cui per ammazzare la noia avete deciso che una festa di piazza potrebbe salvarvi dal suicidio incontriate proprio lei, che alcuni in rete pensano sia un lui. (Quando ad essere onesti lui/lei è anche voi, ma rendiamo le cose semplici.) Esso accompagnato da una famiglia, da un odore insopportabile e inebriante di realtà. Di colpo le maschere si sovrappongono davanti a un libro dalle mille copertine. E inventate sull’istante un meta-linguaggio che non sapevate di sapere. Perché in quell’istante siete dentro un segreto di cui vi sfuggono i contorni ma non il potenziale.
E’ come se vi avessero precipitato nel bagno di Bukowski, nell’anticamera di Freud, dallo spacciatore di Dick e tra le chiappe strette di Baricco.
E a voi sarebbe piaciuto conoscere soltanto tre delle quattro condizioni sopra descritte.
“Auguri di buona giornata e un bacio”. A tutti.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

rael 21 e daniel 23 sfuggiranno a questo processo di umanizzazione.

Anonimo ha detto...

lo dico sempre che la virtual-life è una cagata. (prima o poi scriverò peste e corna di second life).
auguri di buona giornata e... un abbraccio, via.

Vitalux ha detto...

La resistenza è inutile. Saremo assimilati. L'importante sarebbe sapere in che cosa.

Anonimo ha detto...

io voglio diventare un lingotto d'oro. potrei finire ovunque, girare il mondo.

Anonimo ha detto...

per la cronaca il terrorista nero incriminato sarei io. invece mi chiedo chi abbia mai creduto che rael possa essere un lui, vista la prorompente carica di femminilità che sprizza persino dal suo blogghe. saluti e baci.

Anonimo ha detto...

la sostanza della forma....

Anonimo ha detto...

forma e sostanza!
a pensarci bene a essere un lingotto potrei finire come otturazione in un dente.
preferisco diventare isabella rossellini.

Anonimo ha detto...

Ciao Stea a te,

ho letto tutto ma non so che dirne.

Spero di ripassare presto e scusaa il fuori tema.
Capitana

Anonimo ha detto...

eh eh, il blog è chiuso ma io continuo a leggerti.

Vitalux ha detto...

E' che io dovrei scrivere un filo di più, caro abté...