Stamattina, mentre mi lavavo i denti come solito, mi sono fatto due smorfie allo specchio. Sapete com'è... non era casa mia e mi piaceva provare l'immagine di uno specchio nuovo. Se non sapete com'è potete cambiare blog, per inciso.
Tiro fuori la mia ragguardevole lingua e mi blocco a guardarla. Mi torna come un lampo in testa il senso di una pagina di Philip Roth (forse tratta da qui, non ricordo) che sostiene che la buona riuscita di un matrimonio, o comunque di una relazione duratura, si giudica dal numero di cicatrici sulla lingua. Una per ogni volta che la si è morsa per non mandare tutto all'aria. Non vi dico quante ne ho contate stamane.
Vi dico solo che ce n'era almeno una di troppo.
Si parte e come tutti i viaggi cerchi a chi votarti. Oggi è il giorno della Madonna Assunta in Cielo. Una grandissima gnocca vestita di sole, con la luna sotto i piedi e dodici stelle tra i capelli (scrive quel furbacchione di Giovanni). Sì, anche questa volta, come se potessi farne a meno, è l'Eterno Femminino che ti guida. Il principio femminile che ti sovverte le budella, ti fa evaporare l'anima e ti lascia su un marciapiede a contare le cacche di cane. Non ha un nome. Ne ha molti, ha molti volti ma è un solo sentimento. Il cui nome non rivelerò neppure sotto tortura.
L'Eterno Femminino. La Rosa Mystica. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.
(e la rosa della foto è un miracolo del mio giardino...)
On air: Vinicio Capossela - Con una rosa
1 commento:
Certo che uno parte piglia se ne va e torna e neanche un commento. Capisco quelli che chiudono, va...
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