martedì, settembre 05, 2006

Té, ven sì! (Forza, vieni qui!)

Oggi gira così. Lo sai, come quando c'eri tu. Ti ho cresciuto a pane e Springsteen, e così ti sei meritato il nome di Boss.
Ogni tanto ti portavo in posti così. Ogni tanto il mio "babbo, gran cacciatore di quaglie e di faggiani" ti portava con sè. Ma a te i colpi di fucile mettevano paura. Come darti torto?
Dodici anni. Fino a un lustro fa. Poi onestamente ti è parso che bastasse così. Ti ho sempre trattato, devo riconoscerlo, in maniera rude. Ma eri un cane, mica uno di noi fragili esseri con troppi neuroni e pochissimo pelo tra la testa e il culo.
E quando, come oggi, avevo il morale in giostra e la testa in sovraccarico, scendevo con te nel cortile e si giocava un po'. Poi stavamo zitti e seduti ad aspettare il tramonto. E ti accarezzavo la nuca. So che ti sembrava strano da parte di uno che una volta è quasi riuscito a tirarti sotto in auto. Ma ero capace di dolcezza anch'io. E tu lo sapevi, fermo, lingua all'aria, a goderti quei momenti.
Oggi nel cortile sono solo, ma avrei voglia di tirare un urlo.
Rigorosamente in piemontese.
"Té, Boss, ven sì..."

8 commenti:

Anonimo ha detto...

[sorriso]

Vitalux ha detto...

Ci guardano come allo zoo e sorridono...
Eggià, che ci vuoi fare...
Comunque fidati che di animali io penso che un filo te ne intenda.

Anonimo ha detto...

sono amici disinteressati: puoi dirgli e fargli di tutto, resteranno sempre lì al tuo fianco, anche "dopo"...

Vitalux ha detto...

Amici disinteressati? Non credevo di aver scritto un post sulle favole...

Anonimo ha detto...

:-|

Anonimo ha detto...

Dimmi che è una battuta.

Vitalux ha detto...

Dimmi che non era una faccina.

Anonimo ha detto...

va bè