
“Scrivere non provoca tormento, ma nasce dal tormento” è l’epigrafe di un blog a me molto caro. Quanto scrivo ora è il frutto di un viaggio al termine della notte. Della mia notte in questi miei anni e pure della notte ultima scorsa. Notte impotente e poco guerriera, in cui il mio essere medico mi ha ricordato il limite, quello definitivo di tutti. Quello per cui affannarsi attorno ad un cuore che si ferma ha senso per mezz’ora. Posizionare un supporto rigido, comprimere quindici volte e poi insufflare due, 6 milligrammi di atropina e 2 di adrenalina, posizionare un defibrillatore sperando che le tre pile non siano scariche, mantenere un accesso venoso pulito con cloruro di calcio e bicarbonato. E poi capire quando è finita, guardarsi negli occhi in silenzio, staccarsi dal letto e in ultimo, per noi cattolici, farsi un segno della croce. “Je n’ai pas toujours pratiqué la médecine, cette merde” vorresti dire come Céline in “Mort à crédit”. No, ogni tanto vorresti non averlo mai scelto, questo lavoro che ha scelto te, questa prassi che vorrebbe abituarti all’inabituabile. E sai che purtroppo non è finita lì.
E’ in notti come questa che hai maturato l’idea del bradibionte. Che altro non è che un’idea. “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione” cantava Gaber. Ma a volte è solo la tua testa ad aver fame e questa idea le fornisce nutrimento. Il bradibionte è essenzialmente un amante del tempo. Un estimatore, un esteta ed un vagabondo del tempo. L’unica vera ricchezza che conta, l’unico dono che non basta mai, l’unico vero limite e misura. Fuori e dentro di te. E’ uno che vorrebbe vivere più lento, più dolce e più in profondità. Non l’ennesimo slow-coso, ma una persona che cerca di sintonizzare il battito del suo cuore sul ritmo che preferisce. E il ritmo che preferisce è in genere quello del sogno. Ma sa che non gli interessano le nuvole, bensì la terra, la pulsante attività del suolo, delle radici e dei germogli per cui non fanno rumore i cento fili d’erba che crescono. E se ne infischia del frastuono che in proporzione fa il ramo che cade. E’ colui che segue la linea di minore resistenza come i fiumi. Non è un codardo o uno che arretra, semplicemente ha dentro la corrente che scorre e non la vuole sprecare contro la parete di una diga. E’ una persona che cerca di definirsi in positivo, ma ama le ombre, la plasticità dei chiaroscuri, le gamme delle ocre e dei carboncini. Respira profondo anche sotto la doccia, perché i piaceri non si risparmiano, ma si devono godere. Talmente in fondo che non possono fare male. Ama l’amore, che è fonte della sua vita, in modo incondizionato ma non si distrugge, solo si strugge di tanto in tanto, perché certi piccoli dolori danno forza e cullano il cuore su una coperta di spine. Accetta, sa ascoltare, accoglie, aspetta, ma se deve parte, saluta, scuote e sorride.
E se mai ha un animale totemico a cui votarsi, quello può essere il bradipo, con buona pace di Sid.
E’ in notti come questa che hai maturato l’idea del bradibionte. Che altro non è che un’idea. “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione” cantava Gaber. Ma a volte è solo la tua testa ad aver fame e questa idea le fornisce nutrimento. Il bradibionte è essenzialmente un amante del tempo. Un estimatore, un esteta ed un vagabondo del tempo. L’unica vera ricchezza che conta, l’unico dono che non basta mai, l’unico vero limite e misura. Fuori e dentro di te. E’ uno che vorrebbe vivere più lento, più dolce e più in profondità. Non l’ennesimo slow-coso, ma una persona che cerca di sintonizzare il battito del suo cuore sul ritmo che preferisce. E il ritmo che preferisce è in genere quello del sogno. Ma sa che non gli interessano le nuvole, bensì la terra, la pulsante attività del suolo, delle radici e dei germogli per cui non fanno rumore i cento fili d’erba che crescono. E se ne infischia del frastuono che in proporzione fa il ramo che cade. E’ colui che segue la linea di minore resistenza come i fiumi. Non è un codardo o uno che arretra, semplicemente ha dentro la corrente che scorre e non la vuole sprecare contro la parete di una diga. E’ una persona che cerca di definirsi in positivo, ma ama le ombre, la plasticità dei chiaroscuri, le gamme delle ocre e dei carboncini. Respira profondo anche sotto la doccia, perché i piaceri non si risparmiano, ma si devono godere. Talmente in fondo che non possono fare male. Ama l’amore, che è fonte della sua vita, in modo incondizionato ma non si distrugge, solo si strugge di tanto in tanto, perché certi piccoli dolori danno forza e cullano il cuore su una coperta di spine. Accetta, sa ascoltare, accoglie, aspetta, ma se deve parte, saluta, scuote e sorride.
E se mai ha un animale totemico a cui votarsi, quello può essere il bradipo, con buona pace di Sid.
10 commenti:
Le cose che non tocchi non esistono.
Mi manca già una cosa che non ho mai sfiorato.
Un cuore che batte. E non vuole smettere...
Adesso credo di aver capito il bradiponte!
VitaluX, io vado in ferie, io sono rimasta che stai in contatto con Xlthlx...allora rimango così! E buon uichend..e a presto!
CptUncino
se incontro un bradibionte, lo sposo!
Bradiponte fa il paio con rododentro...
Sposare un bradibionte è difficile, perchè spesso lui non sa di esserlo.
ma io sono già sposato!!
LZF
comunque, cronistoria a parte, ho capito e condivido; forse siamo l'unici esemplari esistenti in quest'epoca: e probabilmente rischiamo l'estinzione...
Idem c.s.
D'accordo quasi su tutto. Io - attenzione - non ho detto di essere un bradibionte. Aspiro ad esserlo, che è ben diversa cosa...
E' peggio sposare uno che crede di essere un bradibionte, ma non lo è che uno che non sa di esserlo, e poi lo scopre...
Un po' polarizzata sul matrimonio mia cara?
Prima ci dovremmo conoscere un po', non credi?
ahahahaah!! in realtà ci scherzo perchè NON mi voglio sposare!! Però, se incontrassi un bradibionte, potrei cambiare idea!!
Sì, lo penso anch'io! Inoltre, abbiamo anche un'amicizia in comune...
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