mercoledì, novembre 01, 2006

Stream of...

inquieto. sonnacchioso. caldo sul viso, ossa rotte. bello fuori, giorno da cimitero con occhiale da sole. carismatico inutile mistero. "quickness of the eye deceives the mind". i tuoi morti, i tuoi fantasmi. dopo l'alcolico sabba delle streghe di ieri. e finestrini appanati da respiri dolci e disperati. "Ma che senso esiste in ciò che è nato dentro ai muri tuoi, tutto è morto e nessuno ha mai saputo o solamente non ha senso chiedersi, io più mi chiedo e meno ho conosciuto". lo canta Guccini in Radici. quelle che non trovi girando per la tua piccola città, bastardo posto a bere un'acqua tonica alle quattro del pomeriggio. nel circolino della stazione dove le bestemmie dei vecchi avvinazzati giocatori di carte oggi tacciono. ma forse già lo facevano ieri. e tu già non c'eri, visto che eri un abbozzo d'uomo l'ultima volta che entrasti lì.
umore misto, sangue misto e bollente. vorresti rasare i ricordi come si fa con la tua barba. farne cresceri di nuovi, più robusti. ma tornano. e si incarniscono. orizzonte basso sulla catena di monti. limite al tuo mondo, skyline del tuo cuore. magenta, rosso primario spruzzato su un cielo senza nuvole. silenzio, strade vuote, tedio e strette di mano. il profilo antico di tuo padre, si gira e ti ringrazia di quei minuti insieme. in un silenzio carico d'amore. ché tanto non si può dire ma c'è. grazie a te, vecchio mio.

5 commenti:

Luke Sky Berther ha detto...

Oggi ho realizzato che un cimitero è il posto più sereno che ci sia, il posto migliore per tirarsi su, quando non ti senti in pace con il mondo. Può sembrare paradossale ma non è così: dai volti riprodotti sulle lapidi ho ritrovato quel senso di innocenza e pace che solo i puri di cuore possono avere.

Anonimo ha detto...

è bello bello questo post...

Vitalux ha detto...

grazie grazie

Anonimo ha detto...

Sor serenase ma lei nel week end che fa? scende?

Cpt

Vitalux ha detto...

Aspettavo indicazioni più precise. Speravo tipo ieri o l'altroieri. Anche perchè ci ho qualche contrattempo lavorativo insorto nel mentre.
In sostanza la vedo dura. Purtroppo.